Talenti ed espressione del Sè

 

Cosa significa esprimere se stessi e il proprio potenziale?

 

Come faccio a conoscere i miei talenti?

 

Qual è il senso della vita?

 

Cosa vuol dire trovare il proprio posto nel mondo?

 

Chissà quante ti sarà capitato nella vita di interrogarti sul tuo posto e sulla tua realizzazione. Ma cosa vorrà mai dire poi?

E’ probabile che tutte queste domande e forse anche tante altre in merito ci abbiano attraversato in vari momenti della nostra vita. Magari siamo riusciti a rispondere con la vita stessa ad alcune di queste oppure le abbiamo lasciate in sospeso e le abbiamo rinchiuse nelle cantine del nostro inconscio.

Penso che ciascuno di noi sia arrivato nell’esistenza con un compito ed è quindi un diritto quello di porci delle questioni ma allo stesso tempo di metterci alla ricerca “esperienziale” per soddisfare le nostre curiosità.

Perchè si, abbiamo tutto il diritto di realizzarci e di essere pienamente soddisfatti di ciò che abbiamo potuto portare individualmente nel mondo, del contributo che abbiamo dato, seppur piccolo esso sia.

Non pensiamo di dover stravolgere l’umanità o di salvare il pianeta da chissà quale catastrofe. Sono convinto che il modo meno utile per portare la nostra parte sia quello di pensare o di ingaggiare energie in grandi battaglie o in problemi irrisolti che affligono il mondo fin dal principio. Trovo che sia fondamentale partire da sé stessi per far accadere una rivoluzione autentica, come una fuoco che pian piano può espandersi.

 

E dove si trova si trova il nostro potenziale? Come faccio a scoprirlo?

Il nostro potenziale si trova molto più vicino di quanto pensiamo, è sempre stato con noi e probabilmente ha tentato di manifestarsi in qualche modo nei primi anni di vita. Quello che accade però nel tempo con la crescita, è che veniamo istruiti ed educati, nei differenti contesti a dimenticarcene totalmente per seguire ciò che qualcun’altro ha deciso per noi (genitori, insegnanti, educatori) e a reprimere per svariati motivi la nostra voce interiore. Tutte queste voci iniziano a creare una sorta di confusione dentro di noi ed ecco che arriva il conflitto  ciò che definirei: l’inferno dalle mille voci.

 

E  adesso come faccio ad uscirne e a recuperare quella parte dimenticata?

Sembra un viaggio quasi impossibile ma non lo è affatto, è sufficiente armarsi di pazienza e perseveranza ed iniziare un viaggio alla ricerca interiore del santo Graal.

 

E quindi?Cosa significa?Dove devo andare e cosa cerco, cos’è questo santo Graal tanto decantato?E’ una storia magica e una fantasia?

Queste e altre domande affliggono migliaia e forse milioni di persone, su cosa realmente devo cercare, come se dovessimo trovare un tesoro prezioso dentro di noi ma non abbiamo riferimenti, né mappe, né tantomeno qualcuno che ci sappia dire dove sia.

Questo è uno dei grandi malintesi del lavoro interiore, essere convinti che ci sia qualcosa da trovare e poi ritrovarsi con le mani in mano e con tanta delusione perché non abbiamo trovato proprio nulla: ma dove si può trovare questo tesoro di cui alcune persone parlano?e se tutto fosse già lì e si tratta solo di riportarlo in superficie?

Proprio così!!

E’ già tutto dentro di noi, come un seme che contiene un potenziale ancora inespresso  che attende il terreno, il sole e l’acqua per poter fiorire e dare frutti.

 

Perciò cosa devo fare?

Occorre soltanto togliere gli strati accumulati di polvere e “pattume” che si sono depositati durante gli anni sopra questo tesoro. Nel tempo abbiamo accumulato idee, preconcetti, giudizi, condizionamenti, blocchi, repressioni, limitazioni.

Tutto ciò è quello che arriva dall’esterno e che noi interiorizziamo e facciamo nostro fin da quando siamo bambini, diventa patrimonio della nostro coscienza e sopratutto del nostro inconscio. Si forma una sorta di vociare dentro di noi che assume forme più o meno disturbanti che ci distraggono dalla nostra parte più profonda ed autentica. A dirigere il lavoro solitamente troviamo un implacabile giudice interiore che ci dice cosa è giusto e cosa non è giusto fare o non fare, come devo “comportarmi”, che ci sgrida, ci limita, ci fa sentire sbagliati ed in colpa, ci taglia la strada e ci impedisce di realizzarci pienamente. Inostri talenti e il nostro posto finiscono per essere obnubilati ed inghiottiti, repressi e dimenticati.

Probabilmente ogni tanto si fanno sentire in qualche forma più o meno evidente fino ad arrivare a sintomi fastidiosi, ma siamo distratti  ed addormentati per accorgercene.

In un prossimo articolo parleremo nel dettaglio di questo giudice interiore e vedremo come ci può sabotare nella vita e come possiamo neutralizzarlo.

In ogni caso è fondamentale prima di tutto fare un accurato lavoro di pulizia da questi strati accumulati negli anni che soffocano e impediscono al nostro sé di potersi esprimere e di venire alla luce. Pensiamo ad un seme che non riceve acqua né sole, se fosse soltanto al buio in una caverna come potrebbe uscire e germogliare per diventare una bellissima pianta?

Ecco, è esattamente la stessa cosa, siamo fatti nello stesso modo, come gli alberi, abbiamo solo bisogno del giusto nutrimento e ciò che è giusto per noi accadrà spontaneamente.

Non pensiamo di dover cercare chissà cosa dentro di noi, è soltanto un portare fuori ciò che è già presente ed è stato coperto, rinchiuso, addormentato in sonni profondi, ipnotizzato da mille voci che confondono e disorientano illudendoci che il sé reale sia qui..

Allora svegliamoci da questo sonno e da questa ipnosi collettiva, riprendiamo in mano la nostra vita e riportiamo in superficie questo seme, permettiamogli di sbocciare e di esprimere la sua fragranza e di diventare un succoso e dolcissimo frutto.

 

Ma devo fare tutto da solo o qualcuno mi può aiutare?

Quando mi sento bloccato e non so quale sia il mio posto, oppure quando ho la sensazione di essere mosso dalla vita e non essere io il padrone, o ancora quando ho la sensazione di avere dei doni da portare al mondo ma non riesco ad esprimerli, dentro potrei sentire frustrazione, rabbia e impotenza.

In questi casi è assolutamente sconsigliato fare tutto da sé. Troppe persone si imbarcano più o meno inconsciamente su questa strada insidiosa e finiscono per smarrirsi ancora di più. E’ soltanto un’illusione dell’ego, un raggiro della mente che vuole stare nella comodità. Diffidiamo da chi ci suggerisce che si può fare da sé.

Ci affidiamo ad un professionista competente, attento e presente, che abbia già compiuto questo viaggio che ci conduce in un profondo lavoro interiore. Sarà il nostro Virgilio  che ci accompagnerà a farci riconoscere il suono delle sirene che ci distrae, i falsi miti, le voci dei nostri genitori, insegnanti, preti, maestri, i condizionamenti della società, che hanno in qualche modo inquinato la nostra voce profonda troppo flebile per essere sentita in mezzo alla moltitudine di voci che abbiamo dentro.

Ci aiuterà soltanto a riconoscere le nostre verità in mezzo a mille menzogne e ad essere autentici, sarà poi un nostro compito quello di abbracciarle e vivere nella nostra luce.

E quando il silenzio inizia a giungere potremo cominciare ad assaporare ciò che già conoscevamo di noi, quella parte dimenticata da tempo, quel bambino e quella bambina che con tanta spontaneità un giorno correvano innocenti a raccogliere sassi sulla spiaggia e si divertivano, con uno sguardo pieno di luce e pulsante di vita, pienamente collegati all’esistenza.

 

Nei prossimi articoli scopriremo quali sono questi preziosi ed efficaci strumenti di lavoro!

Dhiraj Cristian Buttironi